Il 13 novembre, i PI del progetto DEFINITIO hanno svolto un'attività di divulgazione nell'ambito della Settimana della Scienza e dell'Innovazione 2024, con il titolo “La stessa espressione, sistemi giuridici diversi: l'esempio della ‘buona fede’”. L'evento si è svolto nella splendida sede dell'Accademia Reale di Giurisprudenza e Legislazione di Madrid. Un gruppo di giovani studiosi di diritto ha avuto l'opportunità di apprendere come i diversi significati di buona fede nel sistema giuridico continentale e nella Common Law affondino le loro radici in questioni già sollevate da Cicerone e dai giuristi romani.
I partecipanti hanno potuto, attraverso una presentazione interattiva proposta dalla professoressa Carmen Palomo, mettersi nei panni dei protagonisti delle storie raccontate dal grande oratore romano nel suo De officiis , per verificare la difficoltà di definire la buona fede. A ciò è seguito un esame dei testi chiave sulla questione nel diritto romano, anche in relazione alle diverse definizioni di dolo offerte da Servio e Labeone, alla protezione edittale e al rescritto di Diocleziano sulla laesio enormis.
Il professor Juan Manuel Blanch, da parte sua, ha affrontato la questione nel diritto comparato. I partecipanti hanno potuto conoscere la regolamentazione della questione nei codici spagnolo, francese e italiano (e percepire gli echi della definizione serviana in essi), così come nella Convenzione di Vienna del 1980, nei principi UNIDROIT e nei principi del diritto contrattuale europeo.
L'attività si è conclusa con una visita alla sede dell'Accademia, che comprende, oltre alla sala principale, dove si è svolta l'attività, la sala dei presidenti e la biblioteca.
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